giovedì 17 maggio 2012

DEE DEE BRIDGEWATER



È indubbiamente una delle poche cantanti che può ambire alla carica di “Regina del Jazz”. Figlia di grandi musicisti, Dee Dee Bridgewater, o semplicemente Dee Dee, è una delle voci contemporanee più conosciute e più amate per la sua ottima qualità vocale e interpretativa, per la sua straordinaria tecnica e padronanza del pentagramma musicale e anche per la sua estrema solarità e simpatia che riesce a trasmettere e comunicare attraverso i suoi concerti. Nasce nel Tennessee e inizia a cantare giovanissima e collaborare con nomi del calibro di Sonny Rollins e Dexter Gordon. Ascoltando un suo cd, si percepisce immediatamente un’adorazione particolare che Dee Dee ha nei confronti di Sarah Vaugha, ma soprattutto di Ella Fitzgerald. Ma continuando nell’ascolto si distinguono, altrettanto velocemente, particolari assolutamente personali che la distinguono e la caratterizzano, sfumature e colori che le permettono di occupare un posto tutto suo nel mondo del jazz e che la rendono assolutamente unica e originale. Di Ella Fitzgerald dice:  “Ella è per me la Cantante di Jazz, perché penso che una cantante jazz sia una che canta la melodia e poi improvvisa”.  Comincia ad avere successo nel momento in cui decide di vivere in Europa, esibendosi spesso a Parigi. Riceve i più importanti premi della musica. Con il cd “Live in Paris” del 1987 riceve la nomination al Grammy, nel 1992 il Django d’Or e, in futuro, altre nomination per il Grammy.
La sua voce è pastosa, energica caratterizzata da uno scat rapido e prepotente.  È divertente quando duetta con gli strumenti e passionale quando seduta su uno sgabello, chiude gli occhi e rende pubblica l’emozione di quel momento.
È Ambasciatrice della Fao, e come tale presenzia a vari programmi mediatici per aiutare i poveri e il terzo mondo e collabora al Programma speciale per la sicurezza alimentare. “Voglio far conoscere le storie di speranza di ogni parte del mondo”. Dee Dee è una testimonianza vera di quanto, se si è un vero Artista, si è  grande talento sul palcoscenico e, di conseguenza, un grande talento ovunque, perché l’Artista con la A maiuscola conosce la sofferenza  e le difficoltà della vita e una volta “arrivato”, non si dimentica degli altri.
Tra le incisioni di Dee Dee  resta memorabile “Dear Ella”, un cd che ha dovuto affrontare con molto coraggio, dovendo dimostrare di essere all’altezza della grande Lady ma senza doverle assomigliare o copiarla. Ma altrettanto stupefacenti sono  le versioni di “Night In Tunisia” e “How Insensative” del cd  “Live in Montreaux” nei quali Dee Dee alterna uno scat spettacolare e suggestivo ad una voce dolce e sensuale caratterizzata da accenti e modulazioni vellutate.
Nel jazz di questi ultimi anni vive con un po’ di amarezza il successo di Diana Krall, della quale dice: “penso che Diana sia la spina nel fianco delle cantanti jazz nere. Penso che abbia molto talento, è meraviglioso poter suonare il piano e cantare. Ha molto talento e io non sono al suo livello al pianoforte”. È difficile per me parlare di lei senza arrabbiarmi, perché la sua casa discografica è stata la stessa mia e ha puntato molto su di lei e non ha fatto niente di simile per me. Perciò ho lasciato questa etichetta”. Che non sia il risentimento tipico dell’artista nero nei confronti di quello bianco, risentimento più forte soprattutto quando capita che “il bianco” abbia un maggiore successo. È lo stesso risentimento dell’arrogante e insopportabile trombettista Miles Davis nei confronti di Chet Baker, solitario e musicista innocentemente diabolico, lo stesso risentimento che tutti i musicisti neri hanno provato verso Benny Goodman, Glenn Miller, Gerry Mulligan e verso tutti i grandi bianchi della storia del jazz. La realtà non è come un pianoforte. Nella realtà il bianco e il nero non è così unito e vicino. E Dee Dee lo avverte e non lo nasconde, al punto che oggi sta cercando di modificare e aggiornare il suo stile e il suo repertorio. “Tutte le nuove cantanti fanno solo standards. Penso che questo sia nocivo. Come possiamo creare qualcosa di originale se facciamo solo cose vecchie?”. Per questo Dee Dee incide canzoni pop collaborando con nuovi complessi giovanili, sciupando purtroppo molta della sua arte e cercando di combinare, nel canto, sapori sudamericani e cubani. Negli arrangiamenti cerca di inserire suoni etnici o appartenenti al funky o allo stile hip hop.
In una intervista ringrazia Nina Simone per averle fatto capire l’orgoglio di essere nere. “Mi ha reso consapevole della mia bellezza come donna di colore”, ma percependo ancora razzismo nei confronti dei neri afferma: “se fossi Ministro della musica incorporerei la didattica jazz nelle scuole pubbliche dove c’è la gente di colore”.

viviinjazz

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articolo già pubblicato

2 commenti:

  1. ...Dee Dee ha il talento, ha l'anima jazz....ma Diana fa palco fa immagine e fa "scena".....vedere la Krall all'Arena di Verona nel 2003 è stato un perfetto incontro di emozioni visive, sonore, di bellezza gusto eleganza.....

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  2. qui a roma potevo vederla, ma non ci sono potuta andare. sarebbe stato stupendo nella cornice estiva dell'auditorium di renzo piano. ma credo che non mancherà occasione. io l'adoro. mi piace tantissimo la sua voce che potrebbe sembrare apparentemente "niente di speciale", perchè senza una particolare estensione, senza uno straordinario scat. ma è davvero fantastica. e poi al pianoforte è davvero in gamba.. invece ho visto la rachelle ferrell che fu, oltre che strepitosa e ai limiti della fantasia per quello che fa con la voce, è stata di una umiltà pazzesca... si è trattenuta con il pubblico come fosse un'amica. invece della krall mi hanno detto che vendeva foto sue ad un prezzo, con autografo ad un altro prezzo. anche se so logicamente che non dipende da lei ma da tutto ciò che le gira intorno, ma certamente sono due mondi e due modi diversi di fare spettacolo..

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