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OMAGGIO A MASSIMO TROISI - RAI UNO - 5 maggio 2012
Mi chiedo: ci sono voluti 18 anni per mettere su un terribile spettacolo come quello per Massimo Troisi, trasmesso ieri sera da rai uno? 
si comincia con una "Imagine" cantata da una Autieri che non ha emozionato nemmeno se stessa e che, come canzone, non trova motivazione all'interno di un tributo per Massimo Troisi, (che cosa mi significa una canzone sulla pace, sulla guerra, oltretutto in lingua inglese per ricordare un grande attore napoletano?);  un De Caro che ci ha provato con il cuore, ma non è riuscito a colmare i vuoti e a riscaldare l'atmosfera, perfino la comparsa di Ranieri, anche lui deludente nella performance canora... Pochi amici e tutti da lontano... interventi registrati...
Mi chiedo e lo chiedo a Lello Arena e ai tanti amici a cui lui ha dato tanto: ma vi faceva cosi ribrezzo partecipare di persona? non credete che Massimo meritasse di più?
Troppe cose che non c'entrano... appelli per i terremotati che, con tutto il rispetto per il momento che stanno passando, non si capisce cosa significassero in una trasmissione omaggio a Troisi. Capisco l'appello, ma basta pure nel chiedere soldi... considerando anche il secondo appello per i bambini con problemi cardiaci.
una serata tristissima, morta... morta piu di Massimo Troisi che vive nei nostri ricordi.
infatti la serata prendeva "vita" solo quando trasmettevano i suoi pezzi parlati e recitati... dopo, il vuoto, il ghiaccio.
nessun ricordo personale, nessuna descrizione della sua vita, del suo stato d'animo, del suo essere. niente di niente. 
sembrava uno spettacolo improvvisato e preparato dieci minuti prima. 
anche l'egregia presenza di jazzisti ha deluso l'aspettativa di buona musica. Ma non occorreva questo. occorreva cuore ieri sera e mancava da tutti. c'era solo la voglia di poter dire: "io c'ero" ma quello che si è percepito è una poca voglia di ricordarlo con l'attenzione, la stima e l'affetto che Massimo merita.
sarebbe stato meglio il silenzio... più rispettoso. a volte è più efficace. 



IL BRACCIO E LA MENTE - FLAVIO INSINNA- 18 maggio 2012
Nell’ampio panorama televisivo è subentrato da qualche giorno una nuova trasmissione preserale di canale 5: “Il braccio e la mente” condotto da Flavio Insinna.
Grande simpatia e professionalità del conduttore, ma deludente la “trama” dei giochi che non riescono a soddisfare la voglia di stupirsi del telespettatore e a trattenerlo fino al telegiornale serale.
In sostituzione di un format incredibilmente riuscito, “The money drop” presentato da Gerry Scotti, “Il braccio e la mente” non riesce facilmente a decollare.
In una ambientazione riuscita che vuole creare l’atmosfera di una stanza piena di giochi per bambini, che lo stesso Insinna definisce “giocattolificio” non è altrettanto riuscita l’intenzione di presentare dei giochi accattivanti che siano in grado di deliziare i gusti del pubblico pomeridiano, abituato ad altro tipo di quiz.  Assolutamente  poco seducenti e trascinanti le dinamiche della competizione che si contrappongono invece alla conferma della simpatica umanità e conduzione morigerata e sobria di Flavio Insinna, incredibilmente raro da incrociare in tv.
Si spera di poterlo seguire presto in un contenitore a lui più idoneo, che possa evidenziare la sua professionalità come già successo con “La corrida”, perché è davvero un peccato sciupare la sua infrequente abilità e temperanza nel divertire e rallegrare un pubblico anche più vasto e di diverse fasce d’età.

viviinjazz

SERATA RAI 5 GIUGNO PER MASSIMO TROISI - 22 maggio 2012
Vi ricordate di quell’attore napoletano? Comico e malinconico? Deceduto troppo presto quando aveva ancora tante cose da dire? Mi pare si chiamasse Massimo Troisi.
L’inizio sicuramente ironico di questo articolo è per segnalare l’avvenimento, finalmente, di una serata Rai, dedicato a questo personaggio fantastico del cinema e dello spettacolo italiano.
Timido, dolce, teneramente impacciato, fantasioso. Un viso dai mille volti.
Ci ha fatto ridere, piangere, riflettere…e il 5 giugno, la Rai ha deciso, con estremo ritardo, di dedicare una intera serata, piena di ospiti, amici e critici, per ricordarlo e parlare di lui.
Occorrerà che siano davvero in tanti perche sia una serata riuscita perche, come diceva:“Sono nato in una casa con 17 persone(…)quando ci sono meno di 15 persone mi colgono violenti attacchi di solitudine".
Sapeva parlare di tutto e lo faceva in maniera di versa dagli altri. Non era mai volgare, mai arrogante, mai antipatico eppure andava diretto alle cose, senza mezze misure e sotterfugi. Sembrava non voler pretendere nemmeno attenzione quando parlava.
Se n’è andato in silenzio… come se non volesse disturbare…lasciandoci un sorriso, questa volta amaro…
Puntuali quindi, il 5 giugno, su rai uno…. Tutti attorno a lui…

"E' 'o massimo da' solitudine uno che tiene 'a macchinetta do' caffé per una persona" .M. TROISI

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