DICONO DI ME
· Renzo Arbore: “La potrei confondere con Diana krall. Ha lo stesso timbro di voce e stesso stile. È sensualissima”.
· Enrico Pieranunzi: “La sua tecnica pianistica e vocale è come quella di Diana Krall. Il suo posto è nei clubs di Manhattan. La sua voce calda e ferma rappresenta perfettamente lo stile del jazz americano”.
· Maurizio Costanzo: “E’ difficile affermarsi in Italia con la sua musica, con il suo repertorio e la sua voce. Si vede subito che le sue capacità nascono da una forte passione e dall’ascolto e dallo studio dei grandi jazzisti americani non più viventi, e non solo da studi effettuati in scuole italiane”.
· Pupi Avati: “Dimostra di avere un vero talento. Ascoltandola, l’impressione che ne ho avuto, è stata davvero felice. È molto convincente. Il timbro della voce, in particolare, con un tono sfumato e un po’ doloroso, mi sembra si rifaccia a Chet Baker, ma ho sentito anche l’influenza di Astrud Gilberto.
DICO DI ME
“Per descrivere la mia vita potrei prendere in prestito a Paolo conte una sua frase: ho la musica nel sangue e il jazz nelle vene”.
Lo stile della mia musica e della mia voce è caratterizzato da una forte interpretazione. Non mi piace definirmi cantante, bensì una interprete. È fondamentale, per me, fare Mia una canzone, anche solo per la il tempo della sua durata, per poter emozionarmi e emozionare. Ed è per questo che cerco di evitare di eseguire un brano se, in quel preciso istante, non sento mi appartenga.
Del panorama italiano ascolto quasi esclusivamente Paolo Conte, Vinicio Capossela, Luigi Tenco e pochi altri. Del panorama jazzistico adoro: Diana Krall, Abbey Lincolm, Rachelle Ferrell, Carmen Mc. Rae. Mi ispiro molto alla voce di Chet Baker oltre che al fraseggio della sua tromba, voce che trovo estremamente calda, commovente e sensuale.
Come pianisti, oltre alla già nominata Diana Krall, trovo geniale Michel Petrucciani, Bill Evans, Keith Jarrett. Adoro interpretare la bossanova di Jobim, avendo il timbro e una espressione simile a quella di Astrud Gilberto.
Infine, trovo assolutamente unico Frank Sinatra, mi commuove la malinconia di Charles Aznavour, la passione del tango argentino interpretato da Astor Piazzolla e mi emoziona il violino di Uto Ughi.
Credo fermamente che l’Artista vero debba avere forte passione, forte espressione, forte interpretazione e non debba assolutamente copiare nessuno.
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