giovedì 17 maggio 2012

DIANA KRALL


     Mancava una voce come la sua. Calda, rauca e infinitamente sensuale. E finalmente anche l’Italia l’ha cominciata ad amare. Dall’indubbio talento vocale e pianistico, Diana Krall si fa conoscere con una serie di rivisitazioni e interpretazioni di standards americani di jazz. Il suo stile è malinconico. Non a caso, la maggior parte delle volte trasforma uno swing più o meno moderato in una bossanova lenta o in una ballad, rendendolo assolutamente personale.
     Cresce respirando la musica di Frank Sinatra, di Nat King Cole, di Tony Bennett, dei quali interpreterà i maggiori successi. Sensazionale la versione di “I’ve Got You Under My Skin” resa un’accattivante bossanova. Ma non disdegna autori del calibro di Bacharach ed Hamilton. Infatti, si può tranquillamente confermare che in Italia, Diana Krall, si fa conoscere principalmente con la versione di “The Look Of Love”, anch’essa trasformata in una bossanova lentissima, elegante, suadente. Per quanto rimane memorabile l’interpretazione di “Cry Me A River”, facente parte dello stesso cd “The Look Of Love” del 2001.
     La sua voce è piena di pathos e il suo fraseggio è caratterizzato dalla capacità di trasformare le note in pause, nell’anticiparle e posticiparle, nel sussurrare e sospirare vocali, aumentando e diminuendo il volume dell’emissione. Tutto questo dà un risultato unico e originale.
     La sua voce, la sua bellezza da modella e i cd iniziali nei quali Diana Krall propone successi rielaborandoli in uno stile romantico e dolce, corrono il rischio di offuscare la sua ottima preparazione pianistica che, fortunatamente, esplode in tutto il suo splendore, nel cd “Live In Paris”. In questo concerto, infatti, ci si trova davanti ad una pianista di una bravura sorprendente, non evidenziata completamente nelle registrazioni precedenti. Si enuncia un’improvvisazione matura, un linguaggio semplice ma essenziale, nessuna nota in più del dovuto, nessuna esagerazione. Solo le note giuste al momento giusto.
     Di questo cd è memorabile la versione di “Fly Me To The Moon” ricca di swing e ironia e quella di “Just The Way You Are”, dedica al grande autore di brani pop Billy Joel, accompagnata dalla voce, immediatamente riconoscibile, del sax tenore di Michael Brecker.
     In una intervista rilasciata ai suoi inizi, Diana Krall,  rivela di voler diventare come Nat King Cole: “ottimo cantante e ottimo pianista” e di riuscire ad accompagnarsi con la sua stessa naturalezza. Vedendola in un concerto, anche nella stessa registrazione del live a Parigi, si può dedurre che ha raggiunto questo obiettivo in maniera eccellente. Quel suo modo di cantare, assumendo una posizione fisica perpendicolare alla tastiera del pianoforte, rivolgendosi al pubblico, muovendo quella sua chioma bionda con grande sensualità, per poi riprendere la postura esatta, quella tipica delle prime lezioni di pianoforte, è la dimostrazione di un raggiungimento di maturità vocale e pianistica.
     Degno di attenzione è anche il cd del 1997 “Love Scenes” nel quale Diana Krall si esprime all’interno di un trio (Russell Malone alla chitarra e Christian Mc Bride al contrabbasso). In questo modo, la voce e il piano si evidenziano più facilmente, non coperti da altri strumenti. Assolutamente da ascoltare la canzone “I Miss You So” carica di passione descrivendo le motivazioni per i quali un uomo possa mancare ad una donna, e “Gentle Rain”, bossanova per chi ama il genere, essendo ricca di fascino e degna della migliore tradizione brasilera.
     Anche l’attore, regista, nonché appassionato intenditore di jazz Clint Eastwood, regista del film “Bird” che racconta la vita di Charlie Parker, ha scritto una canzone per lei: “Why Should I Care”, colonna sonora del film “Fino A Prova Contraria”. Questo brano si può ascoltare nel cd “When I Look In Your Eyes” e si segnala che, nella copertina, il titolo non è menzionato, ma è la 13° traccia.
     Il suo ultimo cd la ritrae affianco del marito, grande autore di musica di qualità, Elvis Costello. In questa registrazione Diana Krall si conferma una della più belle voci del panorama jazzistico, lasciando soddisfatti tutti i suoi fans.  “The Girl In The Other Room” ha ottenuto un successo unico, entrando nelle classifiche di vendita in pochissimo tempo. Si sottolinea la calda versione di “Temptation”, anche se, in tutti i brani, il pianoforte diventa un mezzo di comunicazione a tutti gli effetti.
     Insomma, un’artista da conoscere, da ascoltare in tutte le sue sfumature.
     Nell’intervista tenuta nell’occasione dell’ospitalità a San Remo, Diana Krall ha asserito, con principio di causa, che non ci si lancia nel jazz per diventare una star e che il suo successo è stato una bella opportunità, ma non una ricerca.
     Inoltre, con amarezza, dobbiamo prendere atto della frase nella quale rivela di non conoscere jazzisti italiani. Forse perché l’Italia è piena di ottimi interpreti del Jazz, musicisti con una grande tecnica, ma musicisti che, forse, dovrebbero aggiungere un pizzico di sentimento, giusto quel pizzico che distingue l’interprete dal jazzista vero.

 viviinjazz


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